Commedie

A cena sulle rive del Naviglio Pavese

"Che Quarantott!"


Nuovo Spettacolo "Che Quarantott!" 


Sabato 4 febbraio ore 21.00 


Sabato 18 febbraio ore 21.00 


Sabato 4 Marzo ore 21.00


                                       *NUOVA DATA*

                                               

                                                                Sabato 11 Marzo ore 21.00


 "Ciri Biri Bin!!!"

Spettacolo nuovo con tema attuale: la nostra Famiglia Cavagna Serena, Domenico e Mafalda si cimenta trasformando la vecchia osteria di famiglia in antica erboristeria, dove si preparano decotti, tisane, linimenti e purganti. Questo da lo spunto, coadiuvati dagli amici, nemici del cortile, per creare un centro benessere per il corpo e per l’anima, nel quale vengono eseguiti anche vari trattamenti tra cui sauna; idromassaggio; pulizia del viso; maschere rigeneranti e massaggi con tecniche orientali per rilassare e ritemprare il corpo e la mente. Tutto questo rigorosamente prodotto con erbe e fanghi raccolti nella famosa Valle della Vernavola e coordinato dalla sorella del Domenico, Suor Virginia dell’ordine delle Teresine, il cui convento è situato per l’appunto all’interno della rigogliosa Valle. Il tutto condito con  gag, malintesi e situazioni intriganti. 

"Parkinson in Musica"

Collaborazione con l'Associazione Pavese Parkinsoniani ONLUS

a scopo benefico

Presso il Teatro Fraschini di Pavia

aderendo al progetto di musicoterapia.

"La fèra d'i oh-bèi, oh-bèi!"

Nel 2015, La Compagnia va in scena con un nuovo spettacolo: "La fiera d'i oh-bèi,oh-bèi"

 

La storica famiglia Cavagna, Serena, Domenico e Mafalda con i loro amici vicini di casa, considerando la crisi in corso, non sanno più cosa inventare... Si stanno preparando a presentare alla grande vetrina mondiale milanese dell'EXPO, i piatti genuini, semplici e fantasiosi della cucina pavese abbinati a canzoncine e balletti.

Non mancheranno di certo i battibecchi tra Serena, Domenico e Mafanlda coinvolgendo i vicini del cortile.

"Se tut va ben... Suma riuinà"

Spettacolo nuovo, tema antico: la crisi economica! I personaggi, fra gag, musica e balli, daranno vita e voce alle paure ed ai sogni quitidiani; attingeranno ai ricordi ed alle esperienze di gioventù per riuscire ad affrontare questo difficile momento. Serena, Domenico e Mafalda, con tutti gli amici del cortile riusciranno come sempre a trasmettere un messaggio di fede, forza e speranza da cui trarre la capacità per lottare e continuare a crederci!

"San Giuàn fa vèd l'ingàn"

E' una commedia con musiche tratta da una storia, chiamiamola semiseria, che pone al centro un soggetto importante: l'Amore. Tutto è nato a seguito delle celebrazionidei 150 anni dell'Unità d'Italia, con cui abbiamo ritrovato lo spirito patriottico, riscoprendo orgoglio e fierezza dei valori di appartenenza che distinguono un popolo. Ed ecco il motivo del tema "amore", inteso in relazione ai valori della vita quotidiana, che in parte abbiamo dimenticato o trascurato ma che oggi sono tornati di attualità in modo eclatante. In primis la famiglia e la casa, seguiti dal rispetto reciproco, l'affetto tra famigliari e amici, fino al sopito amore per la nostra terra, l'Italia. Da queste tematiche abbiamo tratto la storia del nostro spettacolo che, come suggerisce il titolo, propone le esilaranti vicende e traversie della famiglia Cavagna, coinvolgendo parenti e amici dello storico cortile, condite dall'ironia di Serena, Domenico e Mafalda.

"Cinquant'an...par ier!" & “Cinquant'an...e vun Dabon ?"

Nel 2009, per festeggiare l’evento dei 50 anni dalla fondazione, la Compagnia va in scena con il pour pourri“Cinquant'an...par ier!" elaborata da Bagini e Ghidinelli. Riproposto in versione restaurata nell’attuale Stagione Teatrale (“Cinquant'an...e vun Dabon ?”)

La trama? La vita della Compagnia Dialettale Pavese in questi primi cinquant’anni, ovvero un breve riassunto della nostra storia.

 Tutti noi, per festeggiare degnamente l’evento dei cinquant’anni dalla fondazione, abbiamo pensato di estrapolare, dagli spettacoli allestiti in passato, il meglio delle scenette rappresentate: quasi un “cuore” di questi passati successi, riuniti in un’unica carrellata condita con musiche originali e corredata da coreografie e scenografie adattate alle più moderne esigenze del pubblico.

 Un pour-pourri tutto da vivere, da vedere, da scoprire assistendo allo spettacolo.

 Il posto c’è. Vi invitiamo a passare una serata diversa dalle solite, dall’abituale fine settimana diviso tra cinema e tivù, tra la discoteca e la pizza con gli amici, la ciciarada sui soliti argomenti fatti dipetegulès e gossip vari, con tutti i problemi annessi. E allora, perché non fare un salto al teatro dei Salesiani, dove una “certa” Compagnia fa sganasciare dal ridere, per concedersi qualche momento di sano relax allontanando il monotono blabla quotidiano?

 Siamo certi che poi potrete raccontare agli amici che vi siete divertiti, e siamo disposti a scommettere che vi ritroverete a ridere da soli quando, nella vita di tutti i giorni, vi capiteranno situazioni analoghe a quelle viste da noi e con noi in un piacevole sabato sera o in una domenica pomeriggio. E che magari vi ritroverete a fischiettare o a canticchiare il motivetto di una canzoncina sentita nello spettacolo...

"At la do mì al Teatar"

Una funzionaria del Ministero dello Spettacolo giunge a Pavia da Roma per proporre a Domenico, Serena e Mafalda - ovvero la famiglia Cavagna - un progetto incentrato sulla loro partecipazione a uno spettacolo in dialetto pavese, come esempio di cultura popolare da presentare in tutti i teatri d’Italia.

La famiglia Cavagna accetta, coinvolgendo nel progetto tutti gli amici del cortile. Avviene l’incontro con il Regista e le parti vengono assegnate. Dopo varie esilaranti vicissitudini, Serena si accorge però che il Regista fa una spietata corte a Mafalda, tanto da creare una forte tensione con il suo eterno fidanzato, il buon Bigio. La confusione cresce allorchè iniziano le prime prove e l’incauta suggeritrice bisbiglia le battute in dialetto con una strana lingua-madre personale. Ne consegue una confusione generale sulle parti assegnate, così da originare doppi sensi, che l’astuta Mafalda cerca di volgere a suo favore, allo scopo di ingelosire sia il Regista sia l’eterno fidanzato, i quali si trovano a disputarsi la ragazza, grazie anche ad un annuncio che stordisce tutti: la donna aspetta un bambino.

Risolta questa prima questione, tutti sembrano entusiasti e pronti alle prove ma… c’è un problema non certo insignificante: per realizzare lo spettacolo mancano i danè. Già, i soldi: l’unico eterno dramma della loro vita.

Sogni, speranze, sfide e dolori: tra una gag e l’altra, la Commedia si conclude con la speranza che tutti possano essere felici, perché la felicità è quella di vedere il sorriso sul volto di coloro a cui si vuole bene.

"Pulènta e Gratòn"

Nel 2003 il regista e la Compagnia lavorano per un nuovo spettacolo. La preparazione è laboriosa, ma con pazienza e fatica alla fine dell'anno lo spettacolo è pronto. Nel 2004 ecco in piena forma la Compagnia con lo spettacolo: "Pulènta e Gratòn" di Sergio Tosi presso il Teatro dei Salesiani.

 

 La famiglia Cavagna vive vicino ad un convento di frati il cui proprietario coinvolge i religiosi PADRE  FEDELE e PADRE CARAFFA ed i Cavagna, in una coltivazione che si rivelerà poi di natura illegale.

Alla festa del 50° anniversario di matrimonio di Serena e Domenico, irrompe la polizia : gag, colpi di scena, , travolgente mix di farsa e musical che intesse scenette dialogate che portano il consueto corredo di comicità radicalmente popolare.

 

Nel 2008, dopo una lunga e sofferta assenza dalle scene, la Compagnia si ripropone al suo fedele pubblico con una commedia musicale dal titolo "At la do mì al Teatar" . Da un'idea di Franco Fava. 

 

Nel 2008, dopo una lunga e sofferta assenza dalle scene, la Compagnia si ripropone al suo fedele pubblico con una commedia musicale dal titolo "At la do mì al Teatar" . Da un'idea di Franco Fava. 

" La Cà da Bugà"

Visti i risultati dei primi due spettacoli, per la stagione  2001 la stessa Compagnia si propone al Teatro dei Salesiani, completamente rinnovato, con "La Cà da Bugà" regia e testi  di Sergio Tosi.

Per la stagione 2001 e 2002, la compagnia propone la nuova edizione de " La Cà da Bugà" , sempre al Teatro dei Salesiani.

 

 

 

L' ennesima esilarante (dis) avventura della famiglia Cavagna: la figlia Mafalda gareggia con Purissima, la figlia della loro vicina Annunziata, per la conquista di un ambìto “moroso”.

L'arrivo dall'America di Yuri, figlio della ricchissima Vanda, scatena una vera e propria guerra fatta di tentativi di seduzione e gelosie fra le ragazze e le famiglie.

Il ragazzo è bello, viziato, nullafacente e, sembra, poco interessato al genere femminile.

Il motivo c'è e lo si scoprirà nel finale.

 

" La scarogna da vègh i danè”

Fra il 1999 e 2000 la Compagnia si ripropone con la commedia musicale " La scarogna da vègh i danè”, ma questa volta al Teatro dei Salesiani, con Sergio Tosi come unico regista ed autore del testo .

 

 Questo riadattamento del precedente “...E LA RÖDA  LA GIRA LA GIRA ...” segna un vero e proprio riandare  al passato.

Il PRESIDENTE (Padreterno) rimanda sulla terra dall'aldilà, due personaggi pavesi ben riconoscibili : MADOI e la SABRONA  che hanno il compito di accompagnare la FORTUNA , una graziosa ragazza che deve aiutare qualcuno  a trovare una schedina vincente.Viene scelta la famiglia Cavagna ma... (come dice un proverbio pavese) “QUAND LA MERDA LA MONTA AL SCÀGN, O LA SPÜSA O LA FÀ DAN...” così Serena, Domenico e Mafalda si gasano, esagerano, non riescono a gestire la situazione e … si torna alla solita BULÈTA!!!

"...E la roda la gira la gira..."

"...E la roda la gira la gira..."

All'inizio del 1998 La Compagnia Dialettale Pavese debuttò al Teatro Fraschini di Pavia con lo spettacolo"...E la roba la gira la gira..." da un' idea di Sergio Tosi, regia di Paolo Bacchi.

I Cavagna, in seguito ad una fortuita vincita di Domenico al lotto, sono proiettati in una nuova vita. Ingenui, semplici ed impreparati , vengono coinvolti in improbabili progetti da tipi poco raccomandabili che si spacciano per petrolieri.

Bene e male, FORTUNA e SCAROGNA sono il tema portante della storia e l'epilogo non può che essere il ritorno alla quotidianità della famiglia , con Serena sempre alla ricerca di espedienti per ... tirare avanti!

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